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Caschi Bianchi Cile

Campeggio – Campamento 2018

Alessandro, Casco Bianco Apg23, ci scrive da Valdivia per raccontarci l’esperienza vissuta con i giovani disabili della pastorale e i volontari dell’associazione ADSIS. Le giornate di condivisione sono state così intense che hanno fatto nascere nei volontari il desiderio di ampliare il progetto creando delle occasioni di incontro mensili.

Scritto da Alessandro Iaccarino, Casco Bianco Apg23 a Valdivia

Il campamento di quest’anno è stato un importante punto d’inizio per l’Associazione Papa Giovanni XXIII a Valdivia. Un progetto fresco, nato e condotto grazie agli sforzi e alla grande volontà del nostro referente e membro comunitario Alejandro.

Questo è il secondo anno di campamento che in sostanza è un evento nato per i giovani disabili della pastorale di Valdivia e il cui scopo è quello di far interagire i ragazzi con il mondo della coltivazione e dell’allevamento, oltre a quello di rafforzare il valore della condivisione diretta e del puro divertimento ricreativo. Alejandro ha potuto sfruttare la sua bellissima casa donata a lui dall’Associazione per creare e condurre questo progetto coinvolgendo anche i ragazzi di un’altra importante associazione cattolica presente in tutto il mondo: ADSIS.

Non poteva esserci luogo migliore per fare questo: un grande campo dove si coltiva frutta e verdura, si dà spazio a due capre che crescono in salute e sono ottime per tenere l’erba in ordine, si allevano galline e si raccolgono le loro uova, e di sicuro un luogo dove il “da farsi” non manca tra calcetti, secchi di vernice da pitturare, della buona musica con cui ballare e il cibo da condividere. Abbiamo trascorso tre giornate di condivisione diretta tra lavoro e divertimento, giornate che per noi e i ragazzi sono state tanto intense quanto troppo brevi.

Alla fine di questi giorni, dopo un’attenta valutazione, siamo rimasti con una forte fiamma dentro che non voleva spegnersi e sentivamo il bisogno di voler fare di più. Io e Giovanni, un altro volontario in servizio civile, abbiamo quindi preso confidenza coi ragazzi di quest’altra associazione e col suo responsabile Jeorge e in una bellissima riunione di valutazione abbiamo deciso di continuare insieme cercando di costruire un progetto più ampio che non si limiti solamente a campamenti annuali ma che preveda degli incontri mensili con i ragazzi disabili.

Adesso siamo ancora a un piccolo punto da cui però si può partire per portare il progetto su un nuovo livello, le basi sono solide e le idee e la voglia di fare non mancano. Sarebbe bello valorizzare quello che già fanno: questi ragazzi sono molto portati ai lavori di tessitura e sarebbe bellissimo fargli fare attività teatrali, o far loro vendere nei mercati i loro prodotti manifatturieri. Di sicuro questi ragazzi hanno tantissime qualità, però tanti ancora non sanno di averle o nell’ambiente in cui sono non riescono a valorizzarle e a mio parere il solo fatto di esserci per loro, di essere attenti ai loro bisogni e alle loro abilità, si dimostra qualcosa di grande e io che lo vivo in prima persona non vedo sensazione più impagabile.

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