Monica ha 31 anni e vive nella casa famiglia Fatima Home di Mansa, nella provincia di Luapula, in Zambia. A causa di una disabilità motoria, ha difficoltà a muovere il braccio e la gamba sinistra e si sposta con una sedia a rotelle.
La sua vita è segnata fin da quando era neonata quando, a soli sei mesi, contrae la malaria. Il ritardo nelle cure, dovuto alla scarsità di risorse e alla mancanza di accesso a strutture sanitarie adeguate, le causa danni motori e cognitivi che influenzeranno il suo sviluppo per il resto della vita.
A soli 8 anni, Monica perde la madre. Il padre, non avendo intenzione di occuparsi di lei, si trasferisce con il fratello in un’altra città. Monica viene affidata alla nonna, ma la vita con lei è segnata dalla povertà e dall’abbandono. Mentre la nonna lavora nei campi, Monica viene lasciata sola fuori casa, senza riparo dal caldo o dalla pioggia, con cibo e acqua insufficienti. In questa condizione di estrema difficoltà, Monica viene notata dalla responsabile della casa famiglia Fatima Home, Susan, che inizia a farle passare i weekend al riparo di una casa.
A 12 anni, dopo la morte della nonna, Monica viene accolta ufficialmente da Susan. Inizia così un nuovo capitolo della sua vita, in un ambiente più sicuro dove può finalmente ricevere affetto e attenzione.
Monica inizia il suo percorso scolastico a 13 anni, frequentando scuole speciali a Lusaka, Ndola e infine Mansa. Nonostante le difficoltà legate alla sua disabilità, Monica si impegna con determinazione e a 27 anni riesce a diplomarsi, un traguardo che pochi in Zambia, con una disabilità simile, sono riusciti a raggiungere.
Oggi, grazie al sostegno di Susan e della comunità religiosa, Monica lavora presso la diocesi di Mansa, occupandosi della produzione di ostie e rosari. Nel tempo libero crea e vende collane, braccialetti e tappeti, guadagnando qualche entrata economica.
La sua vita quotidiana, nonostante le difficoltà, dimostra come l’impegno e il supporto possano aprire a nuove opportunità. Tuttavia, la storia di Monica è solo una tra le tante in Zambia, dove circa il 10,9% degli adulti e il 4,4% dei minori vive con disabilità fisiche, intellettive o sensoriali. Questo fenomeno rimane in gran parte invisibile alla società, a causa di pregiudizi e stigmatizzazione.
Secondo lo Zambia National Disability Survey, solo l’80,8% delle persone con disabilità ha avuto accesso all’istruzione, rispetto al 95% della popolazione generale. Questo divario crea enormi ostacoli per l’inclusione sociale e lavorativa, infatti nel 2005 il tasso di occupazione di queste persone era del 45,5%. La disabilità in Zambia non è solo una questione fisica, ma una problematica sociale ed economica che pone molte persone in una condizione di povertà persistente.
La provincia di Luapula, dove si trova Mansa, è una delle aree più svantaggiate del paese, con una prevalenza di disabilità particolarmente alta (7,3% nei bambini e 13,7% negli adulti), a causa di povertà, malnutrizione e scarsa accessibilità alle cure mediche; infatti spesso la disabilità deriva da malattie infettive come malaria e poliomelite, che non vengono trattate in tempo, o da lesioni traumatiche causate da incidenti domestici e stradali. Le difficoltà aumentano nelle zone rurali, dove le strutture sanitarie ed educative sono scarse.
Le infrastrutture inadeguate e la quasi inesistenza dei trasporti pubblici limitano fortemente la mobilità, con strade in cattivo stato che rendono ancora più difficile il movimento delle persone con disabilità, specialmente nelle aree rurali. In città come Mansa, le infrastrutture non sono progettate per persone in carrozzina. Monica, che non può spostarsi autonomamente, dipende dall’aiuto degli altri, e spingerla lungo le strade della città è estremamente faticoso, soprattutto per la mancanza di rampe o pavimentazioni adeguate. A ciò si aggiunge il fatto che, secondo un rapporto UNICEF, il finanziamento statale per i programmi di inclusione delle persone con disabilità in Zambia è inferiore allo 0,03% del bilancio nazionale, una percentuale che continua a diminuire dal 2019, mettendo in evidenza la grave scarsità di risorse.
Lo stigma sociale è un ulteriore ostacolo: nelle comunità rurali di Luapula, la disabilità è spesso vista come una maledizione, e questa credenza porta all’esclusione sociale ed economica delle persone con disabilità che sono costrette a vivere ai margini della società. Nonostante alcune iniziative locali, come quelle della Zambia Agency for Persons with Disabilities (ZAPD), le opportunità di sostegno per le persone con disabilità sono ancora molto limitate, soprattutto nelle aree rurali. Queste organizzazioni, purtroppo sottodimensionate e sottofinanziate, stanno cercando di sensibilizzare la società e di promuovere politiche di inclusione. Un esempio positivo è Monica che, grazie al supporto ricevuto, ha intrapreso una piccola carriera artigianale che le ha dato una maggiore indipendenza economica.
Per migliorare questa situazione, è essenziale rafforzare la legislazione nazionale, promuovere programmi di inclusione scolastica e lavorativa nelle zone rurali e intensificare gli sforzi per la formazione professionale, fondamentale per ridurre il tasso di disoccupazione tra le persone con disabilità. Solo attraverso un’azione concreta sarà possibile abbattere le barriere che ancora oggi limitano il potenziale di migliaia di persone in Zambia.
Fonti:
• Disability Rights and Inclusion Zambia (DRI-Zambia). (n.d.). Organization reports and publications on disability rights in Zambia.
• Diocese of Mansa. (n.d.). Local documentation and reports on disability-related activities.
• International Labour Organization (ILO). (n.d.). Inclusion of People with Disabilities in Zambia.
• Republic of Zambia, Ministry of Community Development and Social Services. (2020). National Disability Survey.
• Scherer, N., Banda-Chalwe, M., Chansa-Kabali, T., Nseibo, K., Seketi, Q. E., McKenzie, J., & Smythe, T. (2023). Disability Research in Zambia: A Scoping Review.
• Zambia Agency for Persons with Disabilities (ZAPD). (n.d.). Organizational reports and activities on the rights of persons with disabilities in Zambia.
• Zambia National Disability Survey. (2015). Ministry of Community Development and Social Services, Central Statistical Office, University of Zambia, Sintef Technology and Society, and UNICEF Zambia.
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