Corpi Civili di Pace Perù

La mina que contamina – Scheda racconto

L’impegno della comunità campesina a difesa del territorio e della salute

Scritto da Marta Rossini e Emanuele Berton, Corpi Civili di Pace con FOCSIV a Otuzco

Marta e Emanuele hanno partecipato al progetto “Sostegno alle popolazioni indigene del Perù nella gestione e prevenzione dei conflitti ambientali” con FOCSIV. Le attività svolte hanno avuto ricaduta nella regione di La Libertad e precisamente a Otuzco e Santiago de Chuco.

Il contesto del conflitto
In un minuscolo lembo di terra sperduto tra le Ande Peruviane è presente un acceso conflitto tra la popolazione locale e le grandi imprese minerarie che cercano con ogni mezzo di accaparrarsi la terra per creare immensi progetti estrattivi e devastare così l’ambiente circostante e la vita delle persone. Il conflitto di cui siamo stati partecipi con il tempo ha assunto una dimensione multisettoriale e dunque coinvolge differenti attori. Da una parte le imprese minerarie (Barrick Gold Corporation e Vale S.A. tra le più grandi), dall’altra la comunità campesina, la ronda campesina e Amas (associazione con la quale collaboravamo) che sostiene la lotta della popolazione nella tutela dell’ambiente ed il rispetto dei loro diritti fondamentali. Amas si occupa prevalentemente dell’analisi ed il monitoraggio dei corsi d’acqua a ridosso delle miniere per verificare, attraverso dati scientifici, l’effettivo grado di contaminazione causato dall’attività mineraria (la presenza o meno di metalli pesanti e non solo). L’acqua analizzata riporta spesso un elevato tasso d’inquinamento e questo genera drammatiche conseguenze sull’agricoltura e sull’allevamento, poiché l’acqua, seppur inquinata, viene utilizzata per irrigare i campi e abbeverare il bestiame e di riflesso, al sostentamento della popolazione. Amas, si occupa anche di formare la comunità locale nell’esecuzione di queste analisi, che gli permettono poi d’interfacciarsi con le imprese, chiedere spiegazioni rispetto ai danni provocati ed esigere cambi di rotta dove vengano considerati i diritti fondamentali di chi abita quelle terre già usurpate.  Le imprese, però, per la maggior parte corrotte, cercano di dividere la popolazione locale, offrendo loro regali o finanziando opere sociali per la stessa.  Tuttavia, la comunità cerca di desistere e si organizza per fare fronte comune contro la miniera. Il lavoro di sensibilizzazione, creazione di coscienza, organizzazione di assemblee, mesas de dialogo, blocchi stradali e quant’altro, sono essenziali per tenere accesa la lotta e unita la popolazione.

Un episodio dal campo
Durante le nostre attività sul campo abbiamo avuto l’onore di conoscere la signora Victoria, una donna minuta ma con una forza d’animo immensa. La signora è conosciuta da tutta la popolazione per essere la colonna portante delle mobilitazioni che si sono susseguite negli anni per contrastare l’attività mineraria. Appena prima di partire, abbiamo avuto il piacere di confrontarci con lei che ci ha raccontato la storia delle mobilitazioni, gli incontri che si sono susseguiti nel tempo con le istituzioni ed i risultati raggiunti negli anni. In quell’occasione abbiamo assistito ad un tavolo di confronto tra la popolazione ed il Ministerio de Energia y Mina dove, per mezzo di una delicata mediazione e nell’ottica di raggiungere un compromesso, le due parti esprimevano i loro bisogni. Le istituzioni non hanno fatto alcun passo avanti nell’accogliere le richieste della popolazione che tuttavia continua ad esigere un cambio. Tra i momenti che più restano vivi nei nostri ricordi ci sono sicuramente le uscite sul campo con la comunità locale per raccogliere i campionamenti d’acqua necessari alle successive analisi. L’interesse, la passione e l’amore per la propria terra trainavano la sete di conoscenza della popolazione e questo ci ha lasciati ammaliati. Come più volte hanno ricordato: “L’acqua è vita ed è per questo che lottiamo”.

L’evoluzione del conflitto
Nell’ultimo periodo della nostra permanenza in quell’angolo di Perù (come anche nel resto del Paese), la tensione sociale stava riprendendo forza e vigore. Le imprese minerarie cercavano d’imporsi con ostinazione sulla popolazione, attraverso azioni violente o con offerte di denaro, e il conflitto si stava acutizzando. Il dramma del Covid-19 ha portato ad un progressivo allentamento della situazione e probabilmente le imprese, in questo contesto pandemico, riusciranno ad agire nel più totale silenzio delle tenebre e attuare i vari progetti estrattivi rimasti in sospeso. La situazione si evolve di giorno in giorno e resta comunque complesso fare previsioni a medio/lungo termine.

Per saperne di più:
Vigilancia ambiental participativa de calidad de agua en áreas de influencia minera

Urge retomar el debato político y jurídico sobre el rol de la minería en el país

El 30% de conflictos sociales en Perù surgen por la defensa al agua

Divisa tra due mondi 

Piccoli pensieri da Otuzco 

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