Antenne di Pace
  • Chi siamo
  • Caschi Bianchi
  • Corpi Civili di Pace
  • Paesi
    • Africa
      • Angola
      • Benin
      • Burkina Faso
      • Burundi
      • Camerun
      • Etiopia
      • Kenya
      • Madagascar
      • Mauritania
      • Mozambico
      • Nigeria
      • Senegal
      • Sierra Leone
      • Sudan
      • Tanzania
      • Uganda
      • Zambia
    • Americhe
      • Argentina
      • Bolivia
      • Brasile
      • Cile
      • Colombia
      • Ecuador
      • Guatemala
      • Haiti
      • Messico
      • Perù
      • Venezuela
    • Asia e Oceania
      • Australia
      • Bangladesh
      • Filippine
      • India
      • Indonesia
      • Sri Lanka
      • Thailandia
      • Timor
    • Europa
      • Albania
      • Bosnia Erzegovina
      • Croazia
      • Francia
      • Georgia
      • Grecia
      • Italia
      • Kosovo
      • Moldavia
      • Paesi Bassi
      • Romania
      • Russia
      • Serbia
      • Spagna
      • Svizzera
      • Ucraina
    • Medio Oriente
      • Egitto
      • Palestina / Israele
  • Eventi
  • Contatti
  • Cerca
  • Menu Menu
  • Facebook
  • Twitter
  • Youtube
  • Instagram
  • CB Apg23

Caschi Bianchi Croazia

La necessità di un Casco

Dopo la laurea in giurisprudenza conseguita con una tesi su “Associazione a delinquere finalizzata al traffico degli stupefacenti” e un anno vissuto in Australia che ha cambiato profondamente la sua vita, Mariacaterina Massaro decide di partire come Casco Bianco in una comunità terapeutica in Croazia per vivere a contatto con l’anello debole della catena “spaccio”, quello delle persone tossicodipendenti verso le quali ha sempre nutrito interesse.

Scritto da Mariacaterina Massaro, Casco Bianco Apg23 a Veliki Prolog

La prima accoglienza rappresenta la fase iniziale del percorso terapeutico che consta di tre fasi ed è rivolto a persone dipendenti da droghe, alcool e gioco d’azzardo. È come la scuola elementare. Il bambino arriva senza sapere come si regga una penna e giorno dopo giorno, con tenacia e fatica, raggiunge la famigerata zeta! Qui nella struttura di prima accoglienza alla zeta non si arriva perché gli utenti saranno destinati a raggiungerla nelle altre strutture, però la penna cominciano a mantenerla eccome! E fanno la A e la B. Forse arrivano alla F e i più bravi alla H.

La prima accoglienza è come un labirinto. Giri in circolo. Vaghi. “È la scelta giusta?” e “Ce la farò?” diventano costanti di ogni mattina. L’umore varia in base al tempo. In base a come si è dormito. In base a come ci si è svegliati. In base al ciclo. In base alle facce che ti circondano.
Il bello è che vedi i miglioramenti. Quando arrivano, gli utenti hanno spesso la faccia incavata e cadaverica. Quando salutano per andare alla seconda fase, quelle guance si sono riempite di carne e colore. E li vedi progredire nei modi. Nei grazie detti con sentimento guardandoti negli occhi. La prima fase coinvolge perché si entra come cuccioli indifesi, come il “senso di vuoto, vuoto di senso” cantato da Battiato, accompagnati da genitori o familiari e a poco a poco ci si fa largo, si emerge e quel senso diventa un po’ meno vuoto e quel vuoto un po’ meno profondo. Ed è bello!
A volte però non funziona proprio così. A volte si arriva alla famigerata Z anche dopo aver fatto tutte le lettere inglesi però saltandone inavvertitamente qualcuna durante il cammino, senza accorgersene. E lì, su quella lettera, rimane lo spazio bianco. Lì, su quella lettera, riemerge il vuoto. E ricadono. E riprovano a rialzarsi. E ricominciano il percorso. E ripartono dal tenere in mano la penna.
In questi tre mesi ho visto ragazzi arrivare e andar via dopo appena ventiquattro ore; mi sono affezionata a ragazzi che sono giunti alla fine dei due mesi e sono passati alla seconda fase; ho guardato negli occhi bassi, sconfitti e persi di chi era “pulito” da anni, ma aveva saltato quell’unica piccola grande lettera che l’ha riportato indietro.
Quando sono arrivata mi hanno chiesto se fossi munita di un casco bianco. Sapevo fosse una battuta ma col tempo ho capito che un casco serviva davvero. Ma sul cuore.

La risposta croata alle dipendenze
L’Osservatorio Europeo delle Droghe e delle Tossicodipendenze (OEDT, in inglese EMCDDA) relaziona ogni anno sull’evoluzione del fenomeno della droga nell’Unione Europea. Dagli ultimi dati disponibili risulta che in Croazia il numero di tossicodipendenti varia da 7000 a 8000 ogni anno. Si registra tuttavia un decremento sia dei nuovi dipendenti che dell’uso di eroina, mentre alti numeri si registrano a favore delle cd. nuove droghe, anfetamine e speed. Sostanze queste che compromettono in larga misura la capacità neurologiche degli assuntori. Numerosissime sono infatti le doppie diagnosi; ragazzi, cioè, che oltre alla dipendenza, presentano problemi psichiatrici quali schizofrenia, psicosi, depressione.
A contrastare il fenomeno di diffusione delle dipendenze opera, insieme ad altre, la Comunità Papa Giovanni XXIII, associazione presente sul territorio dal 1996 (prima immatricolazione nel 1998) con ben 4 strutture: una di prima accoglienza situata a Zasiok e le altre, collocate rispettivamente a Orah, Veliki Prolog e Borovci, che seguono i ragazzi durante la seconda fase e durante il percorso di risocializzazione rimarginando quel gap tra singolo e società. In sinergia con le strutture, operano poi i centri di ascolto che hanno lo scopo di definire i problemi e i possibili modi per risolverli, di motivare gli utenti a intraprendere il percorso terapeutico, di aiutare a sviluppare un atteggiamento responsabile verso se stessi, la famiglia e la società. L’associazione svolge anche attività di prevenzione grazie alla collaborazione con istituti scolastici presso i quali vengono messe in atto varie attività destinate ai giovani e ai loro genitori al fine di prevenire la dipendenza da sostanze psicoattive ma anche di incoraggiare stili di vita protettivi della vita.

La cappella di Sant’Antonio da Padova
La cappella di Sant’Antonio da Padova è stata eretta 250 anni fa. Durante la guerra del ’91 è stata l’unica struttura del villaggio rimasta in piedi. È stata ristrutturata dai ragazzi in programma tra il 2005 e il 2006.

PrecSucc

22 Maggio 2018/ da Redazione Antenne di Pace

TAG: Dipendenze

Condividi questo articolo
  • Condividi su Facebook
  • Condividi su Twitter
  • Condividi su WhatsApp
  • Condividi su LinkedIn

Potrebbero interessarti

CaschiBianchi_asiadelsud
23 Giugno 2022

Cosa lascio da questa esperienza? E cosa porto con me?

Cile_Mapuche_vulcanoTulhuaca
24 Maggio 2022

Difesa del vulcano Tolhuaca

Zambia_basket_minori_strada_caschibianchi
18 Maggio 2022

Reach for your goals

2 Novembre 2020

La mina que contamina – Scheda racconto

27 Ottobre 2020

Salute e ambiente – Scheda racconto

15 Ottobre 2020

Il sostegno alle comunità indigene – Scheda racconto

0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Sentitevi liberi di contribuire!

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

ISCRIZIONE NEWSLETTER

  • Hidden
  • Hidden
  • Hidden
  • Hidden
  • Hidden
  • Hidden
  • Hidden
  • Hidden
    GG trattino MM trattino AAAA
  • Hidden
  • Hidden
  • Hidden
  • Hidden
  • Hidden
  • Hidden
  • Hidden
  • Hidden
  • Hidden
  • Hidden
  • Hidden
  • Hidden
  • Desidero ricevere vostre comunicazioni e richieste personalizzate via email. Informativa Privacy

  • Hidden
  • Hidden
  • Hidden
  • Hidden
  • Hidden

ANTENNE DI PACE E’ PROMOSSA DA:

CON IL CONTRIBUTO DI:

ULTIME NEWS

  • CaschiBianchi_asiadelsudCosa lascio da questa esperienza? E cosa porto con me?23 Giugno 2022 - 18:41
  • Cile_Mapuche_vulcanoTulhuacaDifesa del vulcano Tolhuaca24 Maggio 2022 - 16:33
  • Zambia_basket_minori_strada_caschibianchiReach for your goals18 Maggio 2022 - 9:05
  • L’altra faccia della ricchezza13 Maggio 2022 - 9:53
  • Mapuche_Cile_CaschiBianchiI Mapuche all’epoca di Boric10 Maggio 2022 - 17:03
Antenne di pace | Condizioni d'uso | Privacy Policy | Cookie Policy
  • Facebook
  • Twitter
  • Youtube
  • Instagram
Scorrere verso l’alto

Questo sito utilizza i cookie per migliorare la tua esperienza utente. Continuando a navigare nel sito, acconsentite al nostro utilizzo dei cookie ma, se lo desideri, puoi disabilitarli

Accetta tuttoRifiutaImpostazioni

Cookie and Privacy Settings



Come usiamo i cookie

Potremmo richiedere che i cookie siano attivi sul tuo dispositivo. Utilizziamo i cookie per farci sapere quando visitate i nostri siti web, come interagite con noi, per arricchire la vostra esperienza utente e per personalizzare il vostro rapporto con il nostro sito web.

Clicca sulle diverse rubriche delle categorie per saperne di più. Puoi anche modificare alcune delle tue preferenze. Tieni presente che il blocco di alcuni tipi di cookie potrebbe influire sulla tua esperienza sui nostri siti Web e sui servizi che siamo in grado di offrire.

Cookie essenziali del sito Web

Questi cookie sono strettamente necessari per fornirvi i servizi disponibili attraverso il nostro sito web e per utilizzare alcune delle sue caratteristiche.

Poiché questi cookie sono strettamente necessari per la consegna del sito web, il loro rifiuto avrà un impatto sul funzionamento del nostro sito web. È sempre possibile bloccare o cancellare i cookie modificando le impostazioni del browser e forzare il blocco di tutti i cookie su questo sito web. Ma questo vi chiederà sempre di accettare/rifiutare i cookie quando visitate il nostro sito.

Rispettiamo pienamente se si desidera rifiutare i cookie, ma per evitare di chiedervi gentilmente più e più volte di permettere di memorizzare i cookie per questo. L’utente è libero di rinunciare in qualsiasi momento o optare per altri cookie per ottenere un’esperienza migliore. Se rifiuti i cookie, rimuoveremo tutti i cookie impostati nel nostro dominio.

Vi forniamo un elenco dei cookie memorizzati sul vostro computer nel nostro dominio in modo che possiate controllare cosa abbiamo memorizzato. Per motivi di sicurezza non siamo in grado di mostrare o modificare i cookie di altri domini. Puoi controllarli nelle impostazioni di sicurezza del tuo browser.

Cookie di Google Analytics

Questi cookie raccolgono informazioni che vengono utilizzate sia in forma aggregata per aiutarci a capire come viene utilizzato il nostro sito web o quanto sono efficaci le nostre campagne di marketing, o per aiutarci a personalizzare il nostro sito web e l'applicazione per voi al fine di migliorare la vostra esperienza.

Se non vuoi che tracciamo la tua visita al nostro sito puoi disabilitare il tracciamento nel tuo browser qui:

Altri servizi esterni

Utilizziamo anche diversi servizi esterni come Google Webfonts, Google Maps e fornitori esterni di video. Poiché questi fornitori possono raccogliere dati personali come il tuo indirizzo IP, ti permettiamo di bloccarli qui. Si prega di notare che questo potrebbe ridurre notevolmente la funzionalità e l’aspetto del nostro sito. Le modifiche avranno effetto una volta ricaricata la pagina.

Google Fonts:

Impostazioni Google di Enfold:

Cerca impostazioni:

Vimeo and Youtube video embeds:

Privacy Policy

Per leggere la nostra cookie policy clicca qui.
Per le nostre impostazioni sulla privacy clicca qui

Accettare le impostazioniNascondi solo la notifica
Apri la barra dei messaggi