Brasile Caschi Bianchi

Una ONG fatta in casa

Non tutte le serenate sono dichiarazioni d’amore…come quella di un ONG creata e gestita da un gruppo di ragazzi di Fabriciano.

Scritto da Chiara Grasso CB apg23 2009

Nella città di Fabriciano nello stato del Minas Gerais in Brasile, esiste una piccola ONG gestita da un gruppo di undici ragazzi tra i 13 e i 18 anni. Da qualche anno tutti insieme sono impegnati nella gestione ed organizzazione di molte attività di solidarietà sociale. Ogni Sabato creano una tavola rotonda in cui discutere le nuove idee, circoscrivendo i problemi presenti nella realtà in cui sono inseriti. Fabriciano è una città circondata da molti quartieri poveri in cui vivono famiglie molto numerose e prive di condizioni adeguate. Così questo gruppo di ragazzi decide la strategia migliore per avvicinarsi a tali problematiche e rendersi attivo nel campo sociale.

Personalmente ho scoperto l’esistenza di questa ONG dedicata a Don Oreste Benzi, coabitando con alcuni di questi ragazzi in casa famiglia. Si, perchè molti di loro sono ragazzi accolti nelle case della Comunità Papa Giovanni. Dunque ho cominciato a chiedermi di cosa trattavano queste riunioni e ho scoperto progetti futuri e azioni passate. Così mi hanno mostrato le foto delle visite che, per esempio, hanno fatto all’ Ospedale pubblico nella notte di Natale. Forniti di cappello da Babbo Natale hanno fatto irruzione nelle corsie dell’ ospedale con la loro allegria, regalando gioia, sorrisi e caramelle!!! Ogni volta è qualcosa di diverso, qualcosa di originale. Hanno compiuto un tentativo di vendere abiti usati per racimolare una cifra da devolvere in beneficenza.

Hanno fatto molte altre cose, ma di sicuro il gesto più dolce che questi ragazzi hanno compiuto è stata la Serenata di mezzanotte al quale ho partecipato. È stata una prova di grande senso umano, nonché di impegno personale. Hanno creato ex novo una canzone da dedicare ad un amico costretto a letto da una malattia in fase terminale. Ne hanno scelto le parole e l’ arrangiamento ed è stato divertente vederli provare. Ed è stato bello e commovente assistere alla loro esibizione. Abbiamo atteso pazientemente la mezzanotte sotto la finestra della camera da letto di quest’ uomo. Hanno bussato pochi colpi in attesa che la finestra si aprisse per poi mostrarsi con tutto il loro affetto attraverso le parole della musica da loro stessi creata. Hanno cantato fino alla fine nonostante qualcuno avesse già qualche lacrima di commozione. Hanno compiuto la loro ennesima missione d’ amore ispirandosi alla parola di Don Oreste, ma soprattutto hanno reso più dolce la notte di sofferenze di una persona malata, e hanno dimostrato che non bisogna essere necessariamente legati a grandi sistemi o a logiche associazionistiche di convenienza per fare fraternità ed aiutare i più svantaggiati!

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