Trascorrerò questi mesi nella casa famiglia Fatima Home di Mansa. Qui le giornate scorrono seguendo il ritmo del sole e concedendo il giusto tempo alle cose: c’è spazio per fare colazione con calma, per lasciare i cibi stufare lentamente, per condividere momenti, balli e risate in una casa aperta non solo alle ragazze ma anche ad amici e parenti.
Ma stare qui insegna molto di più. Mostra come l’impegno e l’attenzione che queste ragazze ricevono nella casa siano forse il massimo che la società, oggi, riesce a offrire loro. Ci si scontra infatti con l’assenza quasi totale di servizi minimi dedicati a persone con disabilità fisiche e mentali: non esistono spazi pensati per accoglierle, sostenerle o permettere loro di sviluppare le proprie potenzialità. Le leggi per la loro integrazione in Zambia esistono, ma la loro applicazione rimane sospesa, lasciata “all’aria”.
Così, queste ragazze finiscono ai margini: troppo grandi per la scuola, ma considerate troppo fragili o “inadeguate” per il lavoro. In una società che non prova nemmeno a prenderle in considerazione, la loro ribellione appare quasi inevitabile. Il desiderio di sentirsi qualcuno, di avere un posto nel mondo, le porta talvolta a cercare appartenenza dove possono, anche quando ciò significa esporsi a sfruttamento, offrire il proprio corpo o finire a vivere in strada.
Durante una serata di outreach a Ndola abbiamo incontrato diverse ragazze con disabilità che vivono per strada. Qui, finalmente, trovano un gruppo a cui appartenere, qualcuno che le riconosce. Ma è un ambiente che spesso vede e valorizza solo il loro corpo adulto e la loro sessualità, con tutte le conseguenze che questo comporta. E poi c’è un elemento comune, trasversale: la droga. Non c’era un bambino senza una bottiglietta di colla in mano — una sostanza che dà un piacere immediato ma che diventa presto una dipendenza, dalla quale è difficilissimo tornare indietro.
Così la situazione continua a ripetersi, in un silenzio collettivo in cui famiglie, istituzioni e società si passano la responsabilità senza afferrarla davvero.
















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