Albania Caschi Bianchi

Nuove prospettive

Le aspettative e i pensieri di Caterina durante la formazione pre-partenza

Scritto da Caterina Costa, Casco Bianco in Servizio civile con Apg23 in Albania

Mi chiamo Caterina, ho 21 anni e sono in aeroporto in attesa di essere imbarcata sul volo per Tirana con la mia compagna di viaggio. Il progetto che ci aspetta coinvolge le persone senza dimora all’interno della Capanna della capitale albanese. Sono tranquilla e ciò è probabilmente dovuto alla stanchezza del mese e mezzo appena trascorso che mi sta crollando addosso. Recuperare i documenti necessari al trasferimento di lungo periodo, le intense ore di formazione, sfortunatamente trascorse quasi tutte online a causa della pandemia, organizzare gli impegni quotidiani è stata una sfida.

La formazione, durata un mese tra giugno e luglio, è stata intensa, interessante per alcuni dei temi trattati. Ho avuto l’opportunità di imparare molto e di conoscere persone meravigliose. L’emergenza sanitaria ha limitato gli incontri in presenza ad una settimana, per cui noi caschi bianchi abbiamo avuto meno opportunità di condivisione, ma i nostri sogni, le nostre speranze e timori ci hanno permesso di legare subito. Ho apprezzato molto l’incontro sull’ascolto attivo, il mettersi in ascolto dell’altro senza giudizio, l’accoglierlo nella sincerità delle sue parole ed emozioni con il cuore aperto. Un altro tema fondamentale affrontato è stato quello riguardante la relazione d’aiuto, il nostro ruolo nei confronti delle persone con cui condivideremo le nostre giornate sono sicura si rivelerà fondamentale. Alcuni dei formatori che ci hanno accompagnato in queste ore erano ben preparati, facili da seguire, capaci di trattare le tematiche in modo accattivante, mentre altri si sono rivelati meno in grado di catturare la nostra attenzione.

Non ho molte aspettative sull’anno che mi si prospetta di fronte, preferisco partire vuota, con la possibilità di accogliere tutte le avventure, sensazioni, sentimenti che vivrò e assaporerò.

Sono pronta e disposta a mettermi a servizio dell’Altro nella speranza di rendere il mondo, nel mio piccolo, un posto migliore.

Non è la prima volta che parto per lungo tempo, ma è la prima volta all’interno di un progetto a lungo termine e la mia valigia è carica di voglia di imparare, osservare le cose da un diverso punto di vista e tanto di me da dare e condividere con gli Altri.

È difficile descrivere ciò che penso, le sensazioni che si stanno imprimendo sulla mia pelle. C’è molta perplessità, le domande che continuano ad assillarmi da giorni: Sarò in grado di gestire la situazione? Di non farmi sopraffare dalle difficoltà? Di ricominciare di nuovo da capo?

Negli anni ho vissuto diverse volte in città diverse dalla mia città natale e forse sento di aver bisogno di un po’ di stabilità.

Mi auguro di riuscire a sentirmi finalmente a casa.

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