Albania Caschi Bianchi

Uscire dalla zona di confort

Una piccola riflessione successiva ad un bell’incontro via skype che ha collegato la classe 1F di un Istituto superiore di Rimini con le volontarie a Tirana e Scutari, in Albania

Scritto da Bruno Ester, Comoletti Carla, Degani Mara e Federico Valentina, Caschi Bianchi in servizio civile con Apg23 a Tirana e Scutari

Diversi giorni fa, noi Caschi Bianchi in Albania in servizio civile con la Comunità Papa Giovanni XXIII, ci siamo incontrate con la classe 1F dell’Ites R. Valturio di Rimini e la loro insegnante Alessandra per parlare della nostra esperienza a Tirana e Scutari.

All’inizio ci sembrava strano parlare dei nostri progetti volti all’aiuto di persone bisognose a dei ragazzi così giovani, ma sappiamo anche che la sensibilizzazione non ha età e che anzi, offrire nuovi orizzonti di senso e spunti di riflessione è sempre una grande opportunità per tutte le parti in gioco.

Dopo un breve giro di presentazioni abbiamo raccontato com’è per noi vivere l’Albania, la quotidianità dei nostri rispettivi progetti, e i punti di forza e debolezza del vivere un’esperienza simile. Una delle prime questioni poste è stata “ma a voi chi ve lo ha fatto fare?!” e le riflessioni conseguenti sono state di questo tipo: “mi colpisce che si siano allontanate di casa per aiutare il prossimo, ci vuole coraggio”.

Ebbene, nella vita ci vuole sempre coraggio, non solo per andare, ma anche per restare cari ragazzi, e non c’è più o meno dignità tra le due situazioni, bisogna imparare a viversi entrambe queste dimensioni, profondamente, ci viene da dire, imparando a riconoscere i bisogni propri e della propria società, e perché no anche di società altre, e provare a sentirsi sempre implicati in ciò che ci succede intorno, indossare un forte senso di responsabilità, e imparare a dare il proprio contributo, perché tutti, nessuno escluso, hanno qualcosa da dare!

Il nostro invito quindi è quello di provare ad uscire dalla zona di confort, non necessariamente allontanandovi a km di distanza da casa, guardarvi intorno, e prendere parte alla vita sociale nel senso più ampio del termine, immergetevi in un’esperienza di supporto e aiuto, rivolta a qualsiasi cosa si avvicini di più a voi stessi: persone anziani o disabili, bambini, donne, ambiente, animali… anche un solo piccolo contributo da parte vostra, e da parte di tutti noi, contribuirà a rendere il mondo un posto migliore e a rintracciare il proprio orizzonte di senso e umanità!

Un caro saluto alla professoressa Alessandra e a tutti i ragazzi!
Mara, Ester, Valentina e Carla

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