Corpi Civili di Pace Perù

Un giorno di speranza

L’avvio della Commissione multisettoriale a difesa di salute e ambiente

Scritto da Gloria De Marino, Corpo Civile di Pace con Focsiv a Lima

La mia esperienza da Corpo Civile di Pace si è appena conclusa, ma la mia mente continua a viaggiare lontano verso il Perù, dove ho passato l’ultimo anno. Oggi in particolar modo mi sento nostalgica, mentre gioisco per una notizia tanto aspettata che infonde speranza nel contesto peruviano, in un momento così difficile sia a livello nazionale che globale. Ma facciamo un passo indietro di qualche mese, tornando a quando mi trovavo a Lima.

Ad ottobre 2019, in un clima di preoccupazione condivisa da 13 regioni del Perù – dalle zone costiere all’Amazzonia, passando per le Ande – per la contaminazione provocata dalle attività estrattive minerarie e petrolifere che minacciano la salute umana e ambientale, si è svolto il secondo incontro della Plataforma Nacional de Afectados y Afectadas por Metales tóxicos. Questo gruppo si è costituito nel 2017 alla sua prima riunione, partendo dal bisogno di denunciare lo stato di salute delle popolazioni e dei territori dati in concessione alle imprese estrattive. La denuncia principale riguarda l’assenza di attenzione da parte dello Stato sulla questione delle malattie originatesi a causa della presenza di metalli pesanti e di sostanze tossiche nell’ambiente, derivanti dalle operazioni minerarie e petrolifere che avvengono a livello nazionale. In questo secondo incontro,  le attività si sono quindi divise in un bilancio di quanto ottenuto dal gruppo nei primi due anni, e poi in riflessioni sulle azioni necessarie da portare avanti. Riflettendo sui miglioramenti avvenuti negli ultimi due anni, i membri del gruppo hanno affermato che nei propri territori sono stati condotti dei monitoraggi ambientali in maniera partecipativa; sono state create alleanze sia a livello nazionale che internazionale con alcune organizzazioni per accrescere la consapevolezza all’estero su quanto sta accadendo in Perù; e stanno emergendo alternative allo sviluppo – come orti ecologici, attività di raccolta e conservazione dell’acqua e recupero di aree naturali applicando il sapere ancestrale. Ma molti sono anche gli ostacoli incontrati in questo cammino, come il costante cambio di funzionari e ministri all’interno del Ministero della Salute e del Ministero dell’Energia e delle Miniere; la mancanza di assistenza medica specialistica per i problemi relazionati ai metalli tossici; la criminalizzazione subita dai difensori per aver denunciato la contaminazione nel proprio territorio.

A partire da questo bilancio, si è discusso sugli obiettivi del gruppo per il futuro, tra cui risalta la creazione di una Commissione Multisettoriale composta da rappresentanti di vari ministeri che proponga e implementi politiche volte ad affrontare la problematica e ad offrire un’assistenza medica integrale. A questo si aggiunge il risanamento territoriale delle zone contaminate e l’attribuzione di responsabilità alle imprese che vi operano. L’incontro della Plataforma è stato seguito da una riunione con la Presidenza del Consiglio dei Ministri (PCM) per richiedere formalmente l’istituzione della Commissione Multisettoriale sopramenzionata. Il gruppo ha ricevuto una risposta positiva alla richiesta, perché la PCM si è impegnata ad avviare questa Commissione entro novembre 2019. Dopo tanti mesi di ritardi, attese e sollecitazioni, con una Risoluzione Suprema è ora stata finalmente creata la Commissione Multisettoriale, incaricata di elaborare una proposta di intervento integrale a favore della popolazione esposta ai metalli pesanti, e di monitorare e valutare la sua implementazione. L’avvio di questa Commissione, che dovrà installarsi entro le prossime due settimane, è solo il primo ma fondamentale passo di un processo volto a fornire una vera assistenza a una parte della popolazione che da anni soffre e lotta per la propria vita e per il proprio territorio.

Spesso mi sono trovata a riflettere sulla forza e sul coraggio di queste famiglie e questi rappresentati di comunità indigene e rurali, che nonostante tante difficoltà e violazioni hanno continuato  a difendere i propri diritti, e ne ho ammirato la tenacia e la resistenza. Questa risoluzione rappresenta un risultato fondamentale per la storia del gruppo, e un grande insegnamento per la società civile che si unisce per richiedere il rispetto dei propri diritti. Il cammino è lento, doloroso ed intralciato da tanti ostacoli, ma insieme si possono ottenere reali cambiamenti.

Red Muqui, Plataforma de Afectados por metales logra que gobierno cree Comisión para atenderlos.

Foto: Red Muqui

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