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L e L

Breve storia di L e L, giovani abitanti della città di Ibotirama

Scritto da Laura Zubani, Corpo Civile di Pace con Engim – Focsiv a Ibotirama

Oggi vorrei condividere con voi la storia di L e L, 21 e 17 anni, abitanti della città di Ibotirama nell’entroterra dello stato di Bahia, Brasile.

La loro storia non è nulla di eccezionale o stravolgente, ma voglio raccontarvela ugualmente in quanto è uno sguardo alla quotidianità, alla vita della gente comune. Da un anno circa L e L si frequentano, condividono le loro vite ed il tempo libero, ridono, scherzano, litigano, come qualsiasi altra coppia della loro età.

Una relazione iniziata per gioco, senza alcun sentimento concreto, almeno per il primo paio di mesi, ma che poco alla volta si è trasformata in qualcosa di più profondo, che regala serenità e armonia, che da sostegno e dialogo, che rende migliore la vita di entrambe. La natura omosessuale della loro relazione potrebbe essere la particolarità di questa storia, almeno per alcuni, ma a mio parere, è solo un’espressione di amore differente da quella che la gente comunemente vive.

Parlare con entrambe mi ha permesso di ampliare la mia visione sul rapporto che una cittadina così isolata ha nei confronti dell’omosessualità; ho smentito le mie convinzioni secondo cui poteva essere fortemente discriminatorio vivere alla luce del sole la propria esistenza, come spesso accade nelle piccole città o paesi del territorio Italiano; infatti siamo abituati ad atti omo-fobici di piccolo o grande calibro soprattutto nei borghi più isolati, mentre vige maggiore tolleranza nelle grandi città; ad opinione di L e L in Brasile sembra esattamente il contrario. Vero è che non ci sono centri di aggregazione o riconoscimento delle comunità LGBT nella città di Ibotirama, ma allo stesso tempo mai nessuno ha apertamente minacciato o agito in modo negativo contro le ragazze o altri loro conoscenti. Vi sono molte persone omosessuali  che non hanno la forza di queste due ragazze e si nascondono dietro a relazioni “normali”, cosa che forse potrebbe diminuire qualora si creasse qualche centro o organizzazione volta a tutelare e informare la popolazione.

Sicuramente per L e L non tutto è stato facile, come del resto per la maggior parte delle persone omosessuali sparse per il mondo; inizialmente capire la propria identità, ammettere di “essere diversi” non è un processo facile, e non lo è stato nemmeno per loro quando, già da piccolissime, hanno iniziato a percepire di essere attratte da persone dello stesso sesso; attorno ai 10-12 anni avvengono i primi approcci con cugine ed amiche nella scoperta della propria sessualità, e quello che potrebbe apparire solo come un gioco, ben presto risulta essere la conferma di dubbi già insiti nella mente e nel corpo.

Avendo sperimentato in seguito anche esperienze con il sesso opposto, entrambe capiscono che è dalle donne che sono realmente attratte; e, dopo aver compiuto questo primo passo di presa di consapevolezza, giunge il fatidico momento del dover e voler rendere la cosa nota per non doversi nascondere, amici e parenti diventano quindi il successivo ostacolo da affrontare. Fortunatamente per gli amici l’omosessualità non risulta essere un problema e anzi saranno poi da supporto, soprattutto per una delle ragazze, nell’accettazione totale della propria condizione e nella comunicazione con la famiglia. Entrambe vivono dei momenti difficili, una a causa del padre fortemente omo-fobico (che fortunatamente non vive in casa con lei), e l’altra per una nonna estremamente tradizionalista che, ancora oggi, non riesce ad accettare la natura della nipote. Nonostante queste difficoltà ora entrambe si sentono serene, e vivono la loro vita alla luce del sole, senza nascondersi agli occhi di familiari, amici e della stessa città. Qualcuno potrebbe definire tutto ciò coraggio, ma penso che semplicemente sia saper vivere la propria vita con armonia e consapevolezza.

Quando ho chiesto loro cosa vedono e desiderano per il loro futuro la risposta è giunta immediata e sicura: una vita insieme, un lavoro, una casa e tanto amore, magari in un altro Paese del mondo. Forse sono solo illusioni giovanili che presto verranno smentite dalla dura realtà, ma a volte i sogni possono concretizzarsi e personalmente non posso far altro che augurar loro che questo accada, che la vita possa regalar loro quello che tanto desiderano. La sensazione di fiducia e consapevolezza che mi hanno trasmesso è stata una fonte di energia positiva, mi ha ricordato che spesso la realtà va affrontata con passione e amore e che è sempre necessario lasciare un po’ di spazio ai sogni.

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