Caschi Bianchi Corpi Civili di Pace Iniziative

Oltreconfine – Gli atti del Convegno

“La responsabilità sta in tutti noi”: conclude così Daniele Biella il Convegno del 7 marzo a Bologna “Oltreconfine: dal Servizio Civile all’estero ai Corpi Civili di Pace”. Un senso di responsabilità che può essere stimolato profondamente dal traboccante contenuto emerso durante il convegno: ecco gli atti.

Scritto da Redazione Antenne di Pace

Il 7 marzo 2016 si è tenuto a Bologna il convegno “Oltreconfine: dal Servizio Civile all’estero ai Corpi Civili di Pace” che si inserisce all’interno del progetto Oltreconfine – Spaziomondo che il Copresc di Rimini porta avanti in collaborazioni con i Copresc del territorio emiliano-romagnolo.

Un momento ricco di testimonianze e partecipazione. A partire dalla collaborazione dei soggetti coinvolti a livello Regionale alla disponibilità di Daniele Biella che ha moderato egregiamente il Convegno; dalle corpose, significative e contemporanee testimonianze di Servizio Civile e di Corpo Civile di Pace alla entusiasmante partecipazione degli studenti delle scuole superiori che hanno preso parte al concorso e testimoniato desideri, consapevolezze, sogni ma anche volontà, fresche domande ed azioni concrete; dal pungente ed estremamente stimolante intervento di Carlo Tombola in ricordo dell’amico e collega Sergio Finardi alle conclusioni del consigliere regionale Giuseppe Boschini che ha ricordato il duraturo, costante e sempre animato sostegno che la Regione Emilia Romagna ha dato – e continua a dare – alle esperienza di difesa civile non armata e nonviolenta e cittadinanza attiva, dall’Obiezione di Coscienza al Servizio Civile Regionale e Nazionale in Italia ed all’estero con la Rete Caschi Bianchi.

Idee di Difesa Civile da parte delle scuole. Armamenti e la testimonianza di Carlo Tombola in ricordo di Sergio Finardi.
L’incontro si è aperto con un approfondimento sulla figura di Sergio Finardi, al quale è stato dedicato il concorso per le Scuole riguardante la presentazione di un’idea progettuale di difesa civile che coinvolgesse il più possibile i cittadini ed in particolare la popolazione giovanile. Carlo Tombola ha brevemente ricordato il forte impegno che Sergio ha dedicato alla battaglia contro il traffico di armi e alla fondazione di Transarms, il centro di ricerca sul trasporto degli armamenti, e non ha mancato di sottolineare la sua attenzione verso la scuola.

Nella prima parte del convegno si è svolta la premiazione del concorso: si è classificata prima la classe 2D dell’Istituto Tecnico Tonino Guerra di Novafeltria con indirizzo Chimica e Biotecnologie sanitarie, seguita dal Liceo delle Scienze Umane Maestre Pie di Rimini e dall’ITC PACLE Vittorio Bachelet di Ferrara. L’idea progettuale vincente, alla quale la classe ha lavorato in questi mesi, prende il nome di “Help us” ed è un progetto interattivo di tipo esperienziale che prevede il diretto coinvolgimento dei partecipanti con una simulazione improvvisata. L’obiettivo è quello di far rivivere un’esperienza simile a quella vissuta dai popoli soggetti a guerre e conflitti civili e la simulazione è stata documentata e diffusa attraverso piattaforme sociali. E’ stata poi presentata la proposta nata a Ferrara grazie alla presenza delle due studentesse ideatrici.

INTRODUZIONE – SCARICA GLI ATTI

Servizio Civile e Corpi Civili di Pace, storia e futuro.
Dopo la premiazione, un rapido cambio palco ha dato inizio a una seconda parte dell’incontro ricca di input e osservazioni interessanti, testimonianze di esperienze vissute, stimoli e sollecitazioni che, come Daniele Biella ha sottolineato, erano un continuo richiamo alla responsabilità di ognuno e al sentirsi coinvolti in prima persona. Il filo conduttore del dibattito è stato la creazione di Corpi Civili di Pace che finalmente quest’anno il governo ha deciso di finanziare e si è cercato di capire insieme quale potrebbe essere concretamente il loro ruolo nella costruzione di una cultura di pace. L’attenzione del pubblico si è mantenuta alta durante tutto il dibattito che ha stimolato anche alcune domande e curiosità.

Il primo ad intervenire è stato Giovanni Bastianini, il Presidente della Consulta del Servizio Civile Nazionale. Dopo aver ripercorso con noi le tappe principali che hanno portato all’istituzione del servizio civile e averne fatto un bilancio, ci ha portato alla ricerca del senso di questa esperienza oggi in un’ottica di cittadinanza attiva e di responsabilità nei confronti del nostro Stato.

È seguita la testimonianza di Vanessa Gianni che ha svolto due anni fa il servizio civile all’estero con l’Associazione IBO Italia federata a Focsiv. Oltre alla sua esperienza in Ecuador, Vanessa ci ha raccontato la modalità in cui ha scelto di continuare ad impegnarsi per la collettività e forse questo suo modo di spendersi può essere considerato un esempio di Corpo Civile di Pace in Italia.

Siamo poi entrati nel cuore del tema con Giulia Zurlini Panza, volontaria di Operazione Colomba – corpo civile di pace dell’ass. Comunità Papa Giovanni XXIII – e referente di un progetto di difesa civile non armata e nonviolenta in Albania. Giulia ci ha raccontato come attraverso la sua esperienza sia riuscita a capire che quella che chiamiamo “pace” è raggiungibile: va preparata metodicamente, esercizio che non siamo abituati a credere possibile, ma Giulia ribadisce che non si tratta solo di belle parole e di utopia, esistono strumenti, buone prassi ed esperienze già sperimentate e verificate.

L’intervento della professoressa Alessandra Cetro ha riportato ancora una volta la scuola al centro del dibattito. Alessandra ha ragionato con noi su come la scuola può contribuire alla costruzione della pace e ci ha fornito tre punti chiave che in modo concreto collegano due tematiche solo apparentemente lontane.

TAVOLA ROTONDA – SCARICA GLI ATTI

Le domande dal pubblico e l’impegno della Regione Emilia Romagna nel sostegno ad esperienze di difesa civile non armata e nonviolenta.
Dopo un vivace dibattito suscitato da alcune domande dal pubblico, Giuseppe Boschini, consigliere regionale dell’Emilia-Romagna, ha concluso illustrandoci tre piste per uscire dall’utopia con cui spesso vengono bollati i sostenitori di una difesa nonviolenta. Giuseppe ci ha esortato a sfruttare il tempo particolare che stiamo vivendo per far risuonare sempre più la voce della pace e ha concluso augurandoci che la fase di fioritura che oggi sta vivendo il servizio civile possa continuare ancora per molto.

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