Antenne di Pace
  • Chi siamo
  • Caschi Bianchi
  • Corpi Civili di Pace
  • Paesi
    • Africa
      • Angola
      • Benin
      • Burkina Faso
      • Burundi
      • Camerun
      • Etiopia
      • Kenya
      • Madagascar
      • Mauritania
      • Mozambico
      • Nigeria
      • Senegal
      • Sierra Leone
      • Sudan
      • Tanzania
      • Uganda
      • Zambia
    • Americhe
      • Argentina
      • Bolivia
      • Brasile
      • Cile
      • Colombia
      • Ecuador
      • Guatemala
      • Haiti
      • Messico
      • Perù
      • Venezuela
    • Asia e Oceania
      • Australia
      • Bangladesh
      • Filippine
      • India
      • Indonesia
      • Sri Lanka
      • Thailandia
      • Timor
    • Europa
      • Albania
      • Bosnia Erzegovina
      • Croazia
      • Francia
      • Georgia
      • Grecia
      • Italia
      • Kosovo
      • Moldavia
      • Paesi Bassi
      • Romania
      • Russia
      • Serbia
      • Spagna
      • Svizzera
      • Ucraina
    • Medio Oriente
      • Egitto
      • Palestina / Israele
  • Eventi
  • Contatti
  • Cerca
  • Menu Menu
  • Facebook
  • Twitter
  • Youtube
  • Instagram
  • CB Apg23

Caschi Bianchi Romania

“(Per quello che ho da fare) Faccio il militare”

“Era meglio se facevi il militare” suggerisce ad Andrea sua nipote, “perchè tra un po’ ce ne sarà bisogno”. Andrea rimane spiazzato e si interroga sul significato e sull’attualità della sua scelta di Casco Bianco, in una lettera di novembre 2015, poco dopo l’attentato di Parigi.

Scritto da Andrea Baldacci, Casco Bianco con Apg23 a Bucarest

L’intuizione della nipotina di Andrea, nella sua semplicità ed ingenuità disarmanti, dà voce al pensiero – più o meno consapevole – di molti, in questi tempi. Ad Andrea scatta un ragionamento sulla sua scelta di Casco Bianco, e si interroga nella sua lettera sull’influenza che può avere una piccola presa di coscienza da parte di ogni individuo.

26/11/2015. “Poco tempo fa sono tornato a casa in Italia e ho passato un po’ di tempo anche con la mia famiglia. Proprio mentre ero là c’è stato il terribile attacco terroristico a Parigi.

Mi ricordo che la mattina seguente mi sono svegliato e mentre andavo in cucina per farmi un caffè, mi hanno detto: “Hanno fatto un attentato a Parigi, sono morte 120 persone”.

Non ho risposto, o meglio, ho detto qualcosa come: “No…”. Sono salito al piano superiore ed in sala ho trovato la tv accesa sul canale delle notizie 24 ore su 24. Mi sono seduto a tavola e lì sono rimasto ad ascoltare in silenzio tutto quel male che raccontavano inviati, giornalisti, presidenti.
Lì per lì mi ricordo che mi ha colpito la rassegna stampa di sabato: di quanto mi spaventassero i titoli dei giornali, come usavano tutte quelle parole: terrore, nemici, islamici, guerra, guerra, guerra.
Il giorno dopo a Cesena, la cittadina dove abito, c’è stato il ritrovo di solidarietà in centro e nei giorni a seguire tutti abbiamo seguito le drammatiche conseguenze della strage: il contrattacco francese in Siria ed Iraq, i discorsi di tanti politici destinati a stravolgere gli equilibri mondiali.

Qualche giorno dopo chiacchieravo con mia nipote, che ad un certo punto mi ha detto: “Era meglio se facevi il militare invece del casco bianco!”. Lì per lì mi ha fatto incavolare la sua affermazione, per cui ho risposto un po’ arrabbiato: “Perché?”. “Perché tra un po’ ce ne sarà bisogno, se arriverà la guerra”.

Mi ha spiazzato. Mi ha colto impreparato, non ero pronto ad un attacco del genere.

Parlare con lei mi ha fatto pensare a quello che ci hanno detto fino allo sfinimento in ogni occasione, in tutte le formazioni del servizio civile che abbiamo fatto: a tutta questa nonviolenza, a quanto sia importante costruire relazioni vere, a ragionare sui pregiudizi sulle culture diverse. In effetti ancora non avevo pensato a quale collegamento ci potesse essere tra la mia giornata passata con i bimbi disabili o in strada con i barboni e queste grandi tragedie che ho sempre visto (e tuttora vedo) troppo grandi per capirle a fondo o anche solo per farci un ragionamento.
Quale collegamento tra i nostri discorsi di nonviolenza, di conflitti, di pace e la vera violenza, la vera guerra e la vera pace?

Ecco, venendo qua in Romania, ho notato tante problematiche nella cultura rumena, come il fatto che si punti tanto ad apparire e quindi a nascondere ciò che “non funziona”. Dal mio punto di vista “italiano” ho notato chiaramente questo aspetto in tanti ambienti, anche dove vivo e dove faccio servizio. Qui sto scoprendo quanto è importante stare con i ragazzi disabili, andare in strada a parlare con i barboni o ancora aiutare le famiglie rom, che non hanno considerazione della donna e tante volte neanche dei propri figli. Ho anche imparato a dare importanza alle piccole cose che capitano, dal parlare con il vecchietto infastidito dal nostro chiacchierare con il barbone, al provare a spiegare alla commessa dell’alimentari vicino casa cosa vuol dire “volontariato”, parola assolutamente sconosciuta a tanti rumeni.

In un primo momento ho pensato che se queste piccole “chiacchiere” le coltivo con costanza, alle persone che incontro rimarrà traccia di un confronto con l’altro, che potranno trasmettere a loro volta. Il pensiero successivo è stato: “cosa potrà mai importare a lei/lui se qualche persona qua starà meglio, o la penserà in modo diverso, migliore”. E allora il vero collegamento con tutta la teoria che abbiamo fatto, il vero servizio che più si avvicina alla “difesa della patria”, patria intesa come noi persone che viviamo, è quello di imparare io per primo cosa vuol dire agire con nonviolenza, senza pregiudizi, cercare rapporti veri, gestire le mie difficoltà, i miei limiti, le mie paure e cercare la pace.

Questo si che cambia, questo posso portarlo dove voglio e posso trasmetterlo poi a chi avrò vicino: a mia nipote, alla mia famiglia, ai miei amici e alla mia comunità. Non è la lotta che vince la lotta, la paura genera paura. Sono la ragione e la costruzione della pace a fare la differenza.

È difficile farle cambiare idea… io ci ho provato e mi sono sentito molto orgoglioso di fare il Casco Bianco!”

29 Marzo 2016/ da Redazione Antenne di Pace

TAG: Nonviolenza

Condividi questo articolo
  • Condividi su Facebook
  • Condividi su Twitter
  • Condividi su WhatsApp
  • Condividi su LinkedIn

Potrebbero interessarti

CaschiBianchi_asiadelsud
23 Giugno 2022

Cosa lascio da questa esperienza? E cosa porto con me?

Cile_Mapuche_vulcanoTulhuaca
24 Maggio 2022

Difesa del vulcano Tolhuaca

Zambia_basket_minori_strada_caschibianchi
18 Maggio 2022

Reach for your goals

2 Novembre 2020

La mina que contamina – Scheda racconto

27 Ottobre 2020

Salute e ambiente – Scheda racconto

15 Ottobre 2020

Il sostegno alle comunità indigene – Scheda racconto

0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Sentitevi liberi di contribuire!

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

ISCRIZIONE NEWSLETTER

  • Hidden
  • Hidden
  • Hidden
  • Hidden
  • Hidden
  • Hidden
  • Hidden
  • Hidden
    GG trattino MM trattino AAAA
  • Hidden
  • Hidden
  • Hidden
  • Hidden
  • Hidden
  • Hidden
  • Hidden
  • Hidden
  • Hidden
  • Hidden
  • Hidden
  • Hidden
  • Desidero ricevere vostre comunicazioni e richieste personalizzate via email. Informativa Privacy

  • Hidden
  • Hidden
  • Hidden
  • Hidden
  • Hidden

ANTENNE DI PACE E’ PROMOSSA DA:

CON IL CONTRIBUTO DI:

ULTIME NEWS

  • CaschiBianchi_asiadelsudCosa lascio da questa esperienza? E cosa porto con me?23 Giugno 2022 - 18:41
  • Cile_Mapuche_vulcanoTulhuacaDifesa del vulcano Tolhuaca24 Maggio 2022 - 16:33
  • Zambia_basket_minori_strada_caschibianchiReach for your goals18 Maggio 2022 - 9:05
  • L’altra faccia della ricchezza13 Maggio 2022 - 9:53
  • Mapuche_Cile_CaschiBianchiI Mapuche all’epoca di Boric10 Maggio 2022 - 17:03
Antenne di pace | Condizioni d'uso | Privacy Policy | Cookie Policy
  • Facebook
  • Twitter
  • Youtube
  • Instagram
Scorrere verso l’alto

Questo sito utilizza i cookie per migliorare la tua esperienza utente. Continuando a navigare nel sito, acconsentite al nostro utilizzo dei cookie ma, se lo desideri, puoi disabilitarli

Accetta tuttoRifiutaImpostazioni

Cookie and Privacy Settings



Come usiamo i cookie

Potremmo richiedere che i cookie siano attivi sul tuo dispositivo. Utilizziamo i cookie per farci sapere quando visitate i nostri siti web, come interagite con noi, per arricchire la vostra esperienza utente e per personalizzare il vostro rapporto con il nostro sito web.

Clicca sulle diverse rubriche delle categorie per saperne di più. Puoi anche modificare alcune delle tue preferenze. Tieni presente che il blocco di alcuni tipi di cookie potrebbe influire sulla tua esperienza sui nostri siti Web e sui servizi che siamo in grado di offrire.

Cookie essenziali del sito Web

Questi cookie sono strettamente necessari per fornirvi i servizi disponibili attraverso il nostro sito web e per utilizzare alcune delle sue caratteristiche.

Poiché questi cookie sono strettamente necessari per la consegna del sito web, il loro rifiuto avrà un impatto sul funzionamento del nostro sito web. È sempre possibile bloccare o cancellare i cookie modificando le impostazioni del browser e forzare il blocco di tutti i cookie su questo sito web. Ma questo vi chiederà sempre di accettare/rifiutare i cookie quando visitate il nostro sito.

Rispettiamo pienamente se si desidera rifiutare i cookie, ma per evitare di chiedervi gentilmente più e più volte di permettere di memorizzare i cookie per questo. L’utente è libero di rinunciare in qualsiasi momento o optare per altri cookie per ottenere un’esperienza migliore. Se rifiuti i cookie, rimuoveremo tutti i cookie impostati nel nostro dominio.

Vi forniamo un elenco dei cookie memorizzati sul vostro computer nel nostro dominio in modo che possiate controllare cosa abbiamo memorizzato. Per motivi di sicurezza non siamo in grado di mostrare o modificare i cookie di altri domini. Puoi controllarli nelle impostazioni di sicurezza del tuo browser.

Cookie di Google Analytics

Questi cookie raccolgono informazioni che vengono utilizzate sia in forma aggregata per aiutarci a capire come viene utilizzato il nostro sito web o quanto sono efficaci le nostre campagne di marketing, o per aiutarci a personalizzare il nostro sito web e l'applicazione per voi al fine di migliorare la vostra esperienza.

Se non vuoi che tracciamo la tua visita al nostro sito puoi disabilitare il tracciamento nel tuo browser qui:

Altri servizi esterni

Utilizziamo anche diversi servizi esterni come Google Webfonts, Google Maps e fornitori esterni di video. Poiché questi fornitori possono raccogliere dati personali come il tuo indirizzo IP, ti permettiamo di bloccarli qui. Si prega di notare che questo potrebbe ridurre notevolmente la funzionalità e l’aspetto del nostro sito. Le modifiche avranno effetto una volta ricaricata la pagina.

Google Fonts:

Impostazioni Google di Enfold:

Cerca impostazioni:

Vimeo and Youtube video embeds:

Privacy Policy

Per leggere la nostra cookie policy clicca qui.
Per le nostre impostazioni sulla privacy clicca qui

Accettare le impostazioniNascondi solo la notifica
Apri la barra dei messaggi