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Caschi Bianchi Cile

Per una partecipazione attiva – Intervista a Rolando Melo (Sename)

Gli speciali reporter della radio comunitaria del progetto Acuarela, a Santiago del Cile, intervistano Rolando Melo, direttore generale del Servizio nazionale minori.

Scritto da Benedetta Milani e Silvia De Munari – Caschi Bianchi Apg23 a Santiago del Cile

La Convenzione Internazionale sui diritti dell’infanzia entra in vigore in Cile nel 1990, impegnando il paese a garantire a tutti i bambini e bambine i diritti e i principi sanciti in essa. E’ il primo strumento di tutela internazionale a fissare nel proprio testo le diverse tipologie di diritti umani: civili, culturali, economici, politici e sociali oltre a quelli concernenti il diritto internazionale umanitario. E’ in riferimento a uno dei quattro punti fondamentali della dichiarazione sui diritti del fanciullo che si e’ svolto in terra cilena il “Mes de la Partecipacion”, atto a promuovere e valorizzare lo spazio partecipativo del bambino.

L’articolo 12 di tale convenzione infatti recita: “Gli Stati parti garantiscono al fanciullo capace di discernimento il diritto di esprimere liberamente la sua opinione su ogni questione che lo interessa, le opinioni del fanciullo essendo debitamente prese in considerazione tenendo conto della sua età e del suo grado di maturità.

A tal fine, si darà in particolare al fanciullo la possibilità di essere ascoltato in ogni procedura giudiziaria o amministrativa che lo concerne, sia direttamente, sia tramite un rappresentante o un organo appropriato, in maniera compatibile con le regole di procedura della legislazione nazionale.”

In questo contesto si è realizzata nel PPC Acuarela dell’Associazione Papa Giovanni XXIII la trasmissione radiofonica denominata “Radio Diritti – difendendo i diritti dei bambini e bambine”.

Per questo evento si sono riuniti i rappresentati nazionali dei Programmi di Prevenzione Comunitaria (PPC) e delle Officine di Protezione dei Diritti (OPD) del Comitato di rappresentanza del Sename (Servizio Nazionale Minori).

Rolando Melo, direttore nazionale del Sename, è stato il personaggio invitato dai ragazzi nello spazio-intervista della trasmissione.

Una breve descrizione del Sename permette di capire l’importanza che ha avuto una tale presenza alla trasmissione. Il Sename è un organismo governativo che dipende dal Ministero di Giustizia. Creato nel 1979, sviluppa le sue attività in accordo alle istruzioni provenienti dai vari tribunali del paese. Tutte le prestazioni, salvo quelle legate all’ OPD, sono legate alla giustizia. E’ per questo motivo che tutti i bambini, bambine e adolescenti sono inviati al Sename direttamente dal tribunale familiare. La missione istituzionale di tale organismo è quella di contribuire alla restituzione dei diritti dei bambini in stato di vulnerabilità, di responsabilizzazione e reinserimento sociale di adolescenti che hanno infranto la legge attraverso prestazioni di qualità mediante una rete di programmi eseguiti direttamente dal Sename o da organismi collaboratori. Gli obiettivi di tale organismo sono:

  1. Garantire l’offerta dei programmi a livello nazionale con progetti la cui copertura risponde alla domanda reale dando risposte specializzate e integrando le necessità dei bambini e adolescenti che usufruiscono del Servizio.
  2. Controllare l’uso efficiente delle risorse attraverso un processo di supervisione dei progetti al fine di migliorare la qualità delle prestazioni e vedere assolvere gli obiettivi stabiliti dal servizio.
  3. Rinforzare le istituzioni devote all’attenzione dei bambini e adolescenti vulnerabili nei loro diritti; risanamento di adolescenti che hanno infranto la legge attraverso una valutazione permanente dell’offerta programmatica al fine di adeguare le politiche nazionali e internazionali in materia.

Il Sename collabora con istituzioni sia cilene che straniere e con organizzazioni internazionali: la Comunidad Papa Juan XXIII rientra nel registro degli organismi collaboratori accreditati.

Per dare voce a questi ragazzi e all’attività che hanno svolto riportiamo l’intervista che hanno pensato e realizzato; noi abbiamo contribuito  registrando la trasmissione radiofonica nel ‘nostro’ PPC Acuarela e ora vogliamo diffondere l’azione di giovani adolescenti a difesa dei loro diritti ai più poco conosciuti.

L’intervista a Rolando Melo

Dopo un primo momento di condivisione e di conoscenze reciproche i ragazzi rappresentanti degli OPD e PPC iniziano a porre le domande al Direttore del Sename:

In che cosa consiste il suo lavoro?
La struttura del Sename è formata da tre parti: l’area protezione, l’area adozione e l’area penale. Quest’ultima però è in via di trasferimento al ministero di Giustizia come spiega il progetto presentato in data 21 maggio 2012 dal presidente Piñera.
Una parte del Sename poi lavora nell’area di promozione del diritto con strutture come i vostri PPC e OPD: si occupano principalmente dell’aspetto preventivo lavorando in modo tale che i bambini conoscano i propri diritti e che abbiano gli strumenti adeguati per tutelarli.
Nel caso in cui venga meno un diritto al bambino c’è un ramo del Sename che si occupa della riparazione del danno e protezione di questi fanciulli.
Fanno parte del Sename centri di accoglienza dove si attua un piano di reinserimento dei bambini con la famiglia naturale o nel caso in cui non ci sia, si avviano le pratiche per la famiglia adottiva. Altri centri funzionano accogliendo ragazzi dai 14 ai 18 anni che hanno commesso reati: con un piano di lavoro che dura per tutto il periodo della sanzione le attività intraprese cercano di migliorare il livello scolastico in modo tale da preparare l’adolescente ad un reinserimento sociale adeguato.
Come Direttore in ultimo cerco di assicurarmi che ogni caso venga risolto.
Un’altra attività importante svolta dal Sename riguarda la promozione dei diritti dei bambini come questa “Radio derechos”.

Quante persone lavorano in questo organismo del Governo?
L’equipe e’ formata da 3700 persone a cui si sommano tutti i professionisti che lavorano nel singolo progetto e un comitato consultivo con cui si lavora ogni due mesi.

Qual e’ il momento in cui più le è piaciuto essere Direttore del Sename?
Mi piace essere direttore del Sename quando sono a contatto con i bambini nelle singole strutture, quando converso con loro e ricevo affetto. Questi momenti oltre a essere per me fondamentali e gratificanti, sono anche fonte continua di motivazione.

Quali sono stati negli ultimi anni le attività più significative intraprese dal Sename ?
Per anni si e’ lavorato alla campagna contro i maltrattamenti infantili: in Cile questo e’ il quarto diritto meno rispettato. Solo il 7% dei bambini pensano che sia un loro diritto non essere maltrattati! La campagna denominata “no es su culpa” ha cercato di sensibilizzare le famiglie sul tema del maltrattamento fisico e psicologico. Un’altra attività importante è stata la realizzazione di un software più semplice che permetta al bambino di inserire i propri dati in modo rapido facilitando in questo modo l’incontro con il Sename.

Quanto tempo e’ necessario per ricevere aiuto dal Sename dopo il primo contatto?
Dipende dalla situazione familiare: in alcuni casi si procede prima con una terapia per il genitore anzichè intervenire immediatamente sul bambino. Ciò perchè riteniamo che la cosa più importante sia che il bambino possa continuare a crescere nella propria famiglia naturale.
Un altro fattore d’ingresso poi è l’età e il genere.

Esiste un programma speciale per i bambini adottati?
Si, esiste: il programma prevede di preparare il bambino all’adozione e assistere la famiglia nell’accoglienza.
Il Sename si occupa anche di accogliere famiglie estere che adottano bambini cileni occupandosi dell’accompagnamento, della residenza temporanea e di altre forme burocratiche e non, necessarie al buon fine dell’adozione.

E’ necessario che la famiglia adottiva abbia una buona situazione economica?
La situazione economica della famiglia dev’essere in grado di assicurare al bambino il diritto a vivere dignitosamente; in particolar modo il diritto ad avere un tetto, il diritto a ricevere un’alimentazione adeguata, il diritto all’educazione.

Perchè nel nostro settore abbiamo pochi spazi ricreativi e in quei pochi che esistono ci sono molti ragazzi che consumano droga?
Per quanto riguarda gli spazi ricreativi dipende dalle esigenze del singolo comune. Il problema della droga dipende in gran parte dalla situazione di disagio familiare che spinge il ragazzo a uscire dall’ambiente domestico riunendosi nell’unico luogo disponibile nell’area in cui vive per fare uso di alcool e sostanze.

Cosa le piace di più del PPC?
E a voi cosa piace del PPC?

Cos’e la partecipazione per lei?
Non è solo ascoltare un opinione; è un concetto più ampio di un’attività passiva. Questo programma radiofonico è un esempio di partecipazione.

Come pensa che il bambino possa essere ascoltato?
Credo che attraverso attività come quella che state facendo (si riferisce alla radio, ndr) si dia ‘visibilità‘ ai vostri pensieri e si fa valere l’importante diritto a essere ascoltati.

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