Il vangelo della pace

GAVCI
GAVCI
Occorre decidersi a fare la rivoluzione della nonviolenza: fare sparire tutti gli eserciti e sostiutirli con un vero “corpo di polizia internazionale”.

L’indiano Gandhi, prototipo di una vita per la pace e la nonviolenza, con grande successo politico in India e altrettanta rinomanza mondiale, quando ebbe occasione di leggere il Vangelo, ne rimase entusiasta! Ma, avendo fatto gli studi in Inghilterra e conoscendo un po’ l’Europa, disse: “ Purtroppo, i cristiani hanno cambiato idea”.

Già san Francesco d’Assisi, al tempo delle Crociate, ossia della cosiddetta , andò a dire a quei soldati: “Non è così che dice Gesù nel Vangelo”. Lo deridevano. Allora andò da solo dal Saladino capo delle truppe musulmane, che gli disse: “Tu parli bene, ma gli altri cristiani non la pensano come te”. Comunque gli permise di aprire i conventi francescani nei suoi territori. Cosa che si può notare ancor oggi in varie parti. E nella regola antica del Terz’Ordine di san Francesco, ossia dei francescani laici, c’era scritto fra le altre cose: “Non accettino e non portino seco armi micidiali contro alcuno”.

Il Vangelo della Pace e della fraternità universale ha già compiuto una rivoluzione storica straordinaria, a cominciare dai primi secoli. Ha fatto sparire la schiavitù. A Roma, ai tempi di Gesù, su dieci nati, nove erano già schiavi dalla nascita e per tutta la vita. Era un altro mondo.

Oggi occorre decidersi di fare la rivoluzione della nonviolenza: fare sparire tutti gli eserciti e smetterla di pensare che sia una utopia. – E’ vero il contrario: tenere gli eserciti significa tenere tutto il sistema di guerra. Gli eserciti, infatti, non vivono senza le armi; e ciò richiede tutta una industria ed un commercio di armi sempre più terribili, per essere superiori agli altri. E’ noto il film di Alberto Sordi dal titolo: “Finché c’è guerra, c’è speranza”. Nel film, infatti, Sordi svolgeva la parte di un commerciante di armi.

Abbiamo anche la prova storica che, se si vuole, è possibile far sparire dalla terra tutti gli eserciti. Prima dell’unità d’Italia, il nostro paese era pieno di eserciti: “Il Regno del Piemonte, il Ducato di Milano ecc.”. Fatta l’unità politica, tutti questi eserciti sono spariti. E’ rimasto un esercito nazionale per difendersi dall’esterno. All’interno basta una “Polizia, con il principio di sussidiarietà: comunale, regionale, nazionale”.

Oggi il mondo è divenuto un villaggio planetario: occorre allora un Sindaco e un Consiglio (governo) planetario; e via tutti gli eserciti. Occorre invece un vero “Corpo di polizia internazionale”, alle dipendenze dirette di una vera ONU, pure con il principio di sussidiarietà. Attuare ciò significherebbe risparmiare tutte le immense spese militari che le leggi finanziarie attuali aumentano ogni anno, mentre tagliano le spese sociali necessarie per far vivere la gente.

Torno a dire che ciò non è utopia. E’ già previsto nella nostra COSTITUZIONE, nell’articolo 11, che dice: “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo”.

Queste stesse cose sono ribadite, in modo netto e forte, anche nella recente enciclica del Papa Benedetto XVI “Caritas in veritate”. Scrive : “Per il governo dell’economia mondiale, per realizzare un opportuno disarmo integrale..; per garantire la salvaguardia dell’ambiente.., urge la presenza di una vera autorità politica mondiale… Una simile autorità dovrà attenersi ai principi di sussidiarietà e di solidarietà nella realizzazione del bene comune… Lo sviluppo integrale dei popoli… esige che venga istituito un grado superiore di ordinamento internazionale di tipo sussidiario per il governo della globalizzazione“ (nn.38-77).

Per una distinzione netta fra esercito e polizia mi piace riferirmi ad una conversazione avuta personalmente con il generale Bruno Loi (al quale ho già accennato), che era stato in Libano, in Somalia ecc. ecc.. che disse: “Non si possono mandare gli eserciti a fare azioni di polizia internazionale, perché l’esercito, per formazione e strumenti bellici, va allo sbaraglio: . La polizia, invece, non deve uccidere; anzi, dovrebbe essere dotata di armi intrinsecamente non letali (che accecano, anestetizzano, intontiscono…>)”. Quindi la distinzione essenziale è: esercito = uso omicida della forza; polizia = uso non omicida della forza.

Modestamente, mi pare di aver convinto diversi nonviolenti che, in casi davvero estremi, un certo uso della forza, come Gesù nella cacciata dei mercanti dal tempio di Gerusalemme, la si può usare, ma assolutamente non al fine di uccidere.

Premesso tutto ciò, E’ ORA DI ALZARE LA VOCE: basta con eserciti e guerre; basta con il liberismo economico-finanziario; occorre una vera autorità sovranazionale per garantire giustizia e pace per tutti i popoli; basta con l’aumento continuo delle spese militari ad ogni finanziaria; basta con l’assurdità dei bambini-soldato; basta con l’espropriazione ladresca di territori e materie prime nel terzo mondo; basta con le leggi permissive su aborto, eutanasia ecc.; basta con lo sfruttamento operaio (incidenti letali, lavoro precario ecc.), che stanno impoverendo anche i nostri paesi. Se continueremo con questi liberismi criminali, passeremo alla storia come paesi barbari e disumani, altro che civili.

Soprattutto occorre realizzare la VIA ISTITUZIONALE ALLA PACE, già prevista nell’art. 11 (seconda parte) della nostra Costituzione. Senza questa, il vero potere mondiale è economico-finanziario, non politico, con il pericolo reale persino di una guerra atomica, che potrebbe condurre a breve addirittura all’estinzione della vita umana sulla faccia della terra. Costruiamo un mondo di giustizia, pace, fraternità mondiale: la globalizzazione dell’amore.

Punto ultimo, di successione ma non di contenuto, è la seguente riflessione, che porta a vanificare ogni possibile tentativo di giustificare ancora la guerra. Una volta valeva la regola: “i soldati non devono uccidere i civili”; oggi la realtà è opposta: più del 90% delle vittime belliche sono civili; quelle militari non arrivano al 10%.

SIAMO A NATALE ! CANTIAMO CON GLI ANGELI

 

“GLORIA A DIO NEL PIU’ ALTO DEI CIELI”

e

“PACE IN TERRA AGLI UOMINI CHE DIO AMA”

 

 

 
Note:

Per approfondimenti e per visualizzare l’articolo completo vai a:
http://www.gavci.it

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