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Bolivia Caschi Bianchi

Lustrabotas

Tommaso, dalla Bolivia, ci presenta la figura del Lustrabota, il lustrascarpe. Mestiere molto diffuso in Sud America, il racconto di Tommaso ci fa ricorda i nostri “altri tempi”

Scritto da Tommaso Sartori, Casco Bianco Apg23 a La Paz

Pioggia, sole, vento o grandine in giro per La Paz ed El Alto – la citta’ che si è sviluppata nella periferia altiplanica della sede del governo boliviano – troverete sempre una persona vestita come nelle foto che ho scattato. Questa figura è talmente caratteristica che le vengono dedicati graffiti, canzoni, studi e molte organizzazioni internazionali lavorano al suo fianco. Spero quindi che vi stiate chiedendo: “ma allora chi è?”

Questo ragazzi sono lustrascarpe, mestiere ormai praticamente scomparso nell’occidente “civilizzato”. Lo si vede solo ogni tanto in qualche film dove il riccone di turno esce dall’hotel extralusso. In Bolivia invece è molto frequente vederli lavorare a tutte le ore ed in tutti quartieri: da Plaza San Franscisco dove si ritrovano anche tutti i gringos – i bianchi – alla Ceja, il quartiere più disagiato e ad alto tasso di delinquenza.

Il loro servizio è molto accessibile, costando solo 2 boliviani, pari a circa 25 eurocent, quindi a disposizione delle varie classi sociali. Si fanno dare una lucidata i bambini prima di andare a scuola, i lavoratori che stanno per entrare in ufficio quando scendono dal trufi o dal minibus o gli anziani che ci tengono sempre ad essere in ordine. Non riesco a spiegarmi questa tendenza boliviana ad indossare costantemente scarpe in cuoio, alcuni ragazzi ci giocano pure a calcio. Ipotizzo sia per la resistenza, un investimento durevole.

Tornando ai lustrascarpe possiamo generalizzare un po’ e dividerli in due gruppi: quelli che vivono in strada e quelli che ci lavorano solamente. Probabilmente i ragazzi nelle foto appartengono alla seconda categoria, lo si deduce dal fatto che si coprono il viso con il passamontagna. Il mestiere del lustrabotas infatti non è affatto benvisto socialmente ed il passamontagna viene utilizzato per coprirsi il viso e non essere riconosciuti. Vi sono anche altri motivi per cui viene indossato in realtà, per esempio l’esposizione costante agli agenti atmosferici, soprattutto il sole, che tra i 3600 e i 4000 metri è molto forte e può provocare anche ustioni, soprattutto stando esposti tante ore come fanno i lustrascarpe. Un altro motivo è il consumo di sostanze stupefacenti, soprattutto di quelle che noi chiamiamo “colle”: il passamontagna ne facilita l’assunzione, senza essere visti e senza che se ne vedano gli effetti sul volto.

Tornando alla divisione tra le due categorie dobbiamo ricordare inoltre che i lustrascarpe che utilizzano la strada solo per lavoro, generalmente fanno parte di un “sindacato” che è in costante lotta con chi invece la strada la vive e non vuole essere sottomesso a nessuno. I lustrascarpe della strada rispettano altre regole, legate ai gruppi di appartenenza e quindi ai propri territori in cui possono lavorare tranquillamente.
Concludendo non dobbiamo dimenticare che vi sono anche donne che esercitano questo mestiere e purtroppo anche bambini, questi ultimi iniziano soprattutto quando abbandonano la famiglia o quando invece vengono abbandonati, ed iniziano a vivere in strada.

 

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