Argentina Caschi Bianchi

POCHORMIGA

Un mondo in cui entrino tutti i mondi: il sogno di “Pocho” Lepratti, ucciso nel 2001 a Ludueña. La sua vita spesa fra i poveri oggi si moltiplica nelle tante iniziative di educazione popolare, alfabetizzazione, formazione ai diritti umani, e nelle tante vite impegnate a non dimenticare.

Scritto da Federico Pinnisi

Questa è una storia come tante, una di quelle che difficilmente escono dal raggio d’azione nel quale si svolgono gli eventi, una storia che probabilmente non entrerà a far parte della Storia scritta dai potenti del mondo, una storia, quindi, che non possiamo non lasciar vivere nelle memoria di noi, piccole formiche.

Claudio “Pocho” Lepratti nasce a Concepción del Uruguay (Argentina) nell’anno 1966 ma alla fine degli anni ‘80, dopo essere entrato in seminario e averlo abbandonato prima di terminare gli anni di studio, decide di andare a vivere nel quartiere Ludueña a Rosario, per lavorare con i più poveri, facendo voto di povertà e castità.
Nel quartiere Ludueña si impegna nelle attività svolte da Padre Edgardo Montaldo, in un lavoro permanente fatto di mense comunitarie e insegnamento solidale, e crea, assieme ad altri militanti il gruppo La Vagancia(1), nel quale si coinvolge una gran quantità di giovani in diversi compiti e attività.
La Vagancia nasce nell’anno 1993 come uno spazio di giovani precoccupati e occupati per i diritti degli stessi giovani che, integrati totalmente con i vicini del quartiere sono soliti organizzare attività di cultura popolare e musica negli spazi pubblici del luogo, e sostiene un laboratorio di comunicazione che pubblica la rivista “La Nota”, e si dedica ad attività ricreative per bambini nei fine settimana, recite, campeggi, incontri. Inoltre da dicembre 2001 dà testimonianza di ciò che è stata la vita di Claudio Lepratti, uno dei fondatori del gruppo.

Il 19 dicembre 2001, nel mezzo della crisi che porterà alla caduta del presidente De la Rua, mentre nel quartiere Las Flores, come in tutti i quartieri popolari, si scatenava la repressione da parte della polizia, “Pocho” salì sul tetto della scuola “José Serrano”, dove collaborava alla preparazione dei pasti, urlando di non sparare perchè lì c’erano solo dei bambini che stavano mangiando. Esteban Velásquez, un poliziotto del dipartimento di Santa Fe gli sparò, dandosi poi alla fuga e lasciandolo morire dissanguato.
I poliziotti dissero che avevano aperto il fuoco perchè erano stati attaccati da persone appostate sul tetto della scuola, ma tutti i colpi presenti sul loro veicolo erano stati sparati a livello del suolo, e sebbene una delle testimoni raccolse e consegnò agli investigatori della polizia una cartuccia arancione (corrispondente alla munizione di piombo), questi consegnarono al tribunale una cartuccia verde (corrispondente alla munizioni di gomma).
Nonostante ciò il 30 dicembre 2004, Esteban Velásquez, l’assassino di Pocho Lepratti, è stato condannato a 14 anni di prigione.
Pocho lavorava come una formica, aiutando con speranza, amore fraterno e spirito di lotta tra i meno favoriti della società; fu per tutto ciò che i suoi assassini vollero ucciderlo. Oggi i muri della città di Rosario proclamano “Pocho vive” mentre il suo ricordo si espande e il suo esempio si moltiplica.

Tra le tante canzoni (quasi 50) scritte sulla sua storia è da segnalare quella di Leon Gieco “Angel de la Bicicletta (2)” e il documentario “Pochormiga (3)”, premiato come migliore cortometraggio sui diritti umani al III Festival de Escuelas de Cine FEISAL di Buenos Aires, visibile sul sito. Inoltre il libro collettivo “Pocho Vive” è gia arrivato alla sua quarta edizione (senza essere venduto in libreria ma pubblicizzato solo attraverso presentazioni e passaparola per la provincia e il paese).
Oggi a Ludueña, i giovani che si formarono con lui sostengono uno spazio chiamato Bodegón Cultural Casa de Pocho, e in un altro quartiere – Tablada – è in funzione la Biblioteca Popular Pocho Lepratti(4), due centri che lavorano coordinatamente come spazi di aiuto scolare, laboratori di lettura, alfabetizzazione ed educazione popolare, con ambiti per il gioco e la formazione in difesa dei diritti sociali, cercando di rendere realtà il sogno che animo Pocho: “costruire un mondo dove entrino tutti i mondi”.

Note:

1. Pigrizia, svogliatezza.
2. http://www.pochormiga.com.ar/
3. http://www.antropologiavisual.net/2006/pochormiga-un-mundo-donde-quepan-todos-los-mundos/
4. Per maggiori informazioni è possibile consultare il sito http://www.bibliopocholepratti.org.ar, pagina web della Biblioteca Popolare Pocho Lepratti.

Fonti
http://www.pochormiga.com.ar/
http://es.wikipedia.org/wiki/Claudio_Lepratti
http://www.enredando.org.ar/noticias_desarrollo.shtml?x=20694
http://ww.bibliopocholepratti.org.ar

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