• Cb Apg23, 2008

Caschi Bianchi Russia

Libertà e politica

Le difficoltà di un casco bianco a svolgere il proprio servizio per la chiusura sempre maggiore delle autorità russe all’accoglienza di cittadini stranieri.

Scritto da Alice Bonavida

Ormai è già passato qualche tempo dal mio ritorno dalla Russia. La mia mente è piena, come raramente mi è successo, di immagini, colori, movimenti, confusione, pensieri e parole. Multiformi sono i tanti sentimenti che riempiono il mio animo: gioia, calore, commozione, felicità, leggerezza, ma anche incredulità, rabbia, tristezza, impotenza.

Purtroppo posso raccontare per ora solo i primi tre mesi all’estero. La ragione di tutto ciò è che sebbene il mio sia un visto annuale, alla fine del 2007 è stata emanata in Russia una nuova legge sull’immigrazione che permette di restare nel paese solo 90 giorni ogni 180; quindi dopo 3 mesi ho dovuto lasciare il paese e dovrò starne fuori per altri 3 mesi. La Russia si sta muovendo attraverso una politica di chiusura e di controllo. Controllo non solo verso gli stranieri, ma anche verso i propri cittadini. Infatti chiunque, in terra russa, si voglia muovere da un posto all’altro, ha l’obbligo di registrarsi nel luogo di destinazione; i cittadini russi hanno un mese di tempo, gli stranieri tre giorni lavorativi. Tutto questo, si dice, per facilitare il censimento popolare date le dimensioni estese del paese, ma ci sono paesi con una popolazione molto più alta e comunque un’estensione molto ampia nei quali questo metodo non viene applicato, a me sembra che sia un ulteriore modo per controllare la gente…
La politica di chiusura passa anche attraverso la censura. Avendo, in casa-famiglia, il televisore ho avuto modo di guardare più volte il telegiornale di diverse reti pubbliche e private. La percentuale di notizie di politica estera è davvero ridotta al minimo, con l’eccezione dei paesi dell’Ex Unione Sovietica. Quando a fine gennaio il governo italiano cadde, l’ho saputo attraverso la telefonata da parte dei miei genitori e non attraverso il notiziario russo.

Il 2 marzo il popolo russo è andato a votare. È stato eletto Dmitry Medvedev come successore di Vladimir Putin. Entrerà ufficialmente in carica il 7 maggio 2008. Sono capitata in Russia in piena campagna elettorale… si fa per dire! D’accordo, la campagna elettorale italiana è esagerata: per un mese abbondante non si parla di nient’altro, la par condicio freme, i politici quotidianamente si infamano, ecc, insomma la storia la conoscete! Nella città di Astrakan, in cui vivono ufficialmente poco più di mezzo milione di abitanti (ma il numero non rilevato dalle statistiche è ben più alto), ho visto durante la campagna un solo manifesto elettorale, del vincitore. Dello stesso, in televisione ho visto due volte la stessa pubblicità a pagamento, ed eccetto un incontro–scontro in una trasmissione che parlava di politica, il solo candidato “pubblicizzato” era Medvedev.
Non a caso è il “pupo” di Putin ed è anche la sua marionetta. Putin quindi continua a governare non essendo più al governo.

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