Caschi Bianchi Paesi Bassi

KAIROS

“Porto con me il valore del confronto che nasce dal desiderio di capirsi anche quando non si è d’accordo. Ho scoperto che i momenti di scambio, anche quelli più difficili, sono spesso i più fertili”. Miriam descrive così l’esperienza di Servizio Civile, tra nuove conoscenze, entusiasmo e voglia di crescere.

Scritto da Miriam Arrighetti, Casco Bianco in Servizio Civile con APG23 a Boxtel

Quest’anno ho avuto la possibilità di vivere un’esperienza intensa e formativa grazie al servizio civile nei Paesi Bassi. Questa esperienza mi ha permesso di vivere all’interno di una casa famiglia e di partecipare ad attività e progetti rivolti a persone senza fissa dimora o che vivono situazioni di fragilità e marginalità sul territorio olandese.
Arrivata alla conclusione di questo percorso, spero di aver lasciato un pezzetto della mia solarità, un modo di fare le cose con leggerezza e gioia, che non vuol dire superficialità, ma entusiasmo e voglia di costruire insieme. Ho cercato di portare con me ogni giorno la disponibilità all’ascolto, la spontaneità nei rapporti, e la voglia di creare un clima sereno e accogliente. Se qualcosa rimane, spero sia questo: la capacità di vedere valore anche nei piccoli gesti, e di metterci cuore.
Torno a casa con uno zaino pieno, carico non solo di ricordi ma anche di strumenti, emozioni, e nuovi modi di guardare il mondo. Porto con me la capacità di adattarmi a contesti diversi, la flessibilità nel cambiare prospettiva, nell’ascoltare e comprendere punti di vista lontani dal mio. Ho imparato a muovermi in ambienti interculturali, a comunicare anche quando le parole non bastavano o non erano condivise, a costruire legami che andassero oltre le differenze linguistiche o culturali.
Porto con me il valore del confronto, quello vero, che nasce dal desiderio di capirsi anche quando non si è d’accordo. Ho scoperto che i momenti di scambio, anche quelli più difficili, sono spesso i più fertili: ci insegnano a metterci in discussione senza perdere la nostra identità, e a riconoscere la ricchezza che abita le diversità.
Ho imparato a prendermi cura di un orto, rispettando i tempi della natura e le esigenze delle persone che lo vivono; ad aggiustare una bicicletta, a volte anche con mezzi di fortuna, ma con tanta pazienza e spirito di collaborazione. Ho scoperto quanto sia importante il lavoro manuale come strumento per creare relazioni, per ridare dignità, per costruire insieme qualcosa di buono ed utile.
Se dovessi racchiudere quest’anno in una sola parola, sceglierei kairos, perchè è stato un momento opportuno, prezioso. Un tempo che non si misura con l’orologio, ma con il cambiamento che porta con sé.

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