CCP SUI SOCIAL: le mille strade del racconto di un’esperienza

Comunicare o non comunicare un’esperienza? Tenerlo per i propri contatti, colleghi o amici o invece condividere, informare, coinvolgere? I volontari dei Corpi Civili di Pace 2017 stanno sperimentando luoghi diversi e modalità differenti di comunicazione della loro esperienza. Che comprendono anche l’uso dei Social Networks.

L’istituzione dei Corpi Civili di Pace (CCP) rappresenta una novità quasi assoluta nel panorama europeo e mondiale. Si tratta di un passo fondamentale per l’implementazione di un sistema di difesa civile non armata e nonviolenta e di prevenzione, trasformazione e risoluzione dei conflitti nel mondo. Dopo l’avvio dei progetti sperimentali CCP a giugno del 2017, si è cercato di comprendere se poteva esistere una strada comune per raccontare e monitorare questa sperimentazione, che con l’arrivo dei volontari in tante parti del globo avrebbe preso strade diverse. C’era la possibilità di mantenere una rete tra i volontari che avevano iniziato un percorso insieme? C’era un modo di proseguire il ricco confronto avviato? Le testimonianze si sarebbero disperse in tanti rivoli comunicativi personali o destinati ai soli addetti al lavoro? Ma soprattutto, alcuni enti si chiedevano se ci fosse la volontà e l’interesse per tessere insieme la trama di una sperimentazione che solo nella pratica avrebbe potuto dimostrare se la strada intrapresa poteva essere quella giusta per il futuro.

Quando al corso di Formazione Generale CCP di giugno 2017 a Roma il Sottosegretario Bobba aveva annunciato “..presto un uovo bando CCP!” nell’aula gli Enti avevano sospirato: da un lato speranzosi di una nuova opportunità per i giovani per un impegno di Pace, dall’altra tesi nell’immaginare una nuova progettazione che non avrebbe potuto godere dei primi risultati della sperimentazione reale sul campo. Oggi, a qualche mese dall’avvio, abbiamo la possibilità di far girare il racconto di una esperienza, coglierne le potenzialità, valorizzarne gli aspetti positivi per ricostruire e ri-progettare, cogliendone il “cuore” comune: quell’identità del ruolo del volontario CCP di cui tanto si è dibattuto nella formazione generale.

Per ora le strade comunicative scelte dagli Enti della sperimentazione e dai volontari CCP sono state diverse e comprendono anche l’uso dei Social Networks. Pensato inizialmente come luogo per tenersi in contatto tra CCP durante l’anno di servizio, il gruppo chiuso “CCP 2017” su Facebook ha consentito contatti e scambi tra i 73 iscritti. Successivamente è nata anche la pagina “corpicivilidipace“, creata da un gruppo di volontari suddivisi tra Ecuador, Perù, Bolivia e Guinea Bissau ha deciso di crearla per socializzare sul web le attività che vengono realizziate nei vari Paesi in cui operano. Lo slancio per crearla è venuto anche dall’esempio fornito da un’altra pagina Facebook, quella dei “Corpi Civili di Pace in Libano e Giordania” che raccoglie video e immagini delle attività dei CCP coordinati da “FOCUS – Casa dei Diritti Sociali”, “Un ponte per” a Assopace. Con un obiettivo più divulgativo, la pagina ad oggi registra 1175 like e 1188 persone che la seguono ed è collegata un blog (ccplibanogiordania.wordpress.com) che offre articoli e approfondimenti sulle attività svolte negli specifici progetti di impiego.

 

L’invito a raccontare questa esperienza sperimentale e a contribuire attraverso la propria testimonianza diretta alla definizione del profilo del volontario CCP rimane una priorità, insieme al ricordare a tutti i CCP il loro cruciale e insostituibile ruolo di “antenna di pace”, nella difesa dei diritti di tutti, nella denuncia nonviolenta di condizioni di ingiustizia e esplicitazione delle cause sottostanti i conflitti nel mondo.

Testimoniate CCP, e raccontate: il mondo vi ascolti.

Guarda il video dei CCP in Libano e Giordania:

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